Recensioni
Novità > CRITICA MUSICALE
Una galleria di recensioni di concerti ascoltati dal vivo che ripristina il quasi dimenticato ruolo del Critico dell'esecuzione.
POVERO GERSHWIN !
Qualche sera fa, su Rai5 ad un sorprendente accessibile orario serale, abbiamo avuto l'occasione di seguire una trasmissione titolata “ Omaggio a Puccini dal Mondo” tenutasi in Piazza San Marco a Venezia, con la partecipazione fondamentale dell'orchestra del Teatro La Fenice, potentemente diretta dal Maestro James Conlon.
Ma, ad un certo punto, non ben capito quale nesso, viene chiamato un giovane pianista, presentato come già affermato concertista internazionale, ad esibirsi come solista nell'esecuzione della Rapsody in blue di Gershwin.
Appena terminata l'introduzione orchestrale, entra spavaldo con un palese nervosismo perdurato fino all'ultima nota del brano, del quale vogliamo credere sia stato il fautore di una esecuzione particolare.
Caro Alex Malofeev, sentiamo di consigliarti di non prendere tempi così vertiginosi cosi come saper invece presentare i vari momenti differenti ricchissimi di spunti melodici celeberrimi, senza mai dare questa sensazione di fretta provocata dal mitragliamento fuori luogo di note, arpeggi, accordi tanto da percepire addirittura la sofferenza del pianoforte che hai ben massacrato. Questo brano caleidoscopico, composto con grande serietà e dedizione da George Gershwin è ricco di passaggi morbidi, melodie cantabili, a volte nostalgiche ed altre mille sfumature. Peccato.
ANATEMA !
Eccoci a Varsavia, per la diciannovesima edizione del quadriennale Concorso CHOPIN. Non posso che mostrare il mio disappunto per quanto ho ascoltato dalle prime prove eliminatorie a riguardo dei “ superlativi “ virtuosi che hanno sparato migliaia di note dimostrando una voglia assurda di protagonismo personale noncuranti di dare l’immagine giusta, profonda, epocale, elaborata, metafisica del Nostro, rendendolo, al contrario, con un cambio letterale che ci concede la lingua italiana, un mostro, ma di passaggi supersonici di note sulle tastiere incorniciati con dei gesti insopportabili e comici ai danni dei sofferenti pianoforti messi a disposizione dall’organizzazione !
Ma il vero anatema é da scagliare verso i Docenti ai quali questi giovani si sono affidati per la preparazione di questa “ gara “ spendendo delle fortune, il più delle volte lontani da casa e facendo pensare che oltre a passare tempo al pianoforte, non abbiano comunque letto, meditato, ascoltato, cercato, le migliori informazioni su Chopin.
Voglio citare, allineandomi perfettamente, le parole del Maestro Ohlsson, Presidente della giuria, che anch’egli, nelle interviste, ha puntato il dito sulla notevole difficoltà nella scelta di un vincitore che possa aver dimostrato qualità come personalità musicale od anche solo dimostrazione della vera imponenza storica / stilistica della figura di Chopin, non suonatore ma Artista illimitato. Complice di queste pacchianerie, il pubblico. Equivocamente guidato dai proiettili sonori mandati all’impazzata nel bellissimo Salone della Società Filarmonica, questi non ha fatto altro che gratificare i mitraglieri chopiniani con sempre grandi incoraggianti ovazioni. La Giuria. Ma avete presente le Giurie di una volta ( per es. B.Michelangeli, Rubinstein, Cortot, Neuhaus, Abbado, Mugellini, Magaloff ), di cui solo a pensare a quei nomi, facevano tremare le
ginocchia ! Or bene, osserviamo quanto accaduto e pensiamo anche al danno futuro che involontariamente sarà provocato dai numerosi concerti premio appioppati ai vincitori che suoneranno nelle sale e teatri del mondo. Almeno una consolazione. Mi sono riascoltato Rubinstein nel secondo tempo del concerto n.2 e Claudio Arrau nel secondo tempo del concerto n.1 per pf e orchestra.
E ci ho messo una notte a smaltire le emozioni provate.